giovedì 17 novembre 2011

Hobo: predisponiamoci al vuoto

Hobo, una trasmissione verso il vuoto andare, in assenza-presenza nomade. La volontà sottostante a questa titolazione è quella dell’abbandono del proprio status sociale verso la conquista di uno stare che ci piace chiamare, citando la bella espressione di Chabeaux riferita agli Hobo “ nomadi del vuoto”.
Abbandoniamo coordinate spazio-temporali, buttiamo gli orologi, facciamo esperienza. Hobo è un fenomeno nato in America alla fine del XIX secolo sulle macerie della crisi economica, in un’America che già allora gettava sul lastrico le sue migliaia di disoccupati, gli hobos attraversavano gli states alla ricerca di cantieri in cui lavorare, di treni per spostarsi, di posti di lavoro per poter esistere sul piano sociale e sopravvivere su quello economico.
“il vero hobo era il lavoratore in posizione provvisoria, che, disposto ad andare dovunque per cogliere l’opportunità di un lavoro, era disposto a lasciarlo in seguito per cogliere un opportunità migliore della precedente” (N. Anderson)
Questo fenomeno si è esteso poi in altre parti del mondo, vedendo mutare la sua natura politica, etica e sociale in svariate declinazioni. Noi ci fermiamo al rapporto hobo- viaggio, spostamento. Uno spostamento inteso in tutte le accezioni possibili e che riguardano l’abbandono di uno spazio verso un altro non ancora definito.
Il nostro è un invito al viaggio, sia esso inteso in senso geografico che in quello metaforico. Vi parleremo di viaggi veri e di quelli sognati o da sognare. Di viaggi musicali, letterali, teatrali, culinari e immaginari! Hobo in radio quindi!
Allora siete pronti?
Preparate le valigie o se volete partite senza… predisponiamoci al vuoto.
Si parte….

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